Con questa partita si chiude una delle stagioni più controverse e disgraziate della storia della Juve.

Non è stata una partita di quelle che rimangono negli annali del calcio comunque la Juve l’ha vinta. Era importante vincerla, ma solo per poter dire: “eh si giocheremo la Conference League,  però se non ci avessero tolto i punti saremmo in Champions League…”. Questo mantra consolatorio ci accompagnerà nel purgatorio della prossima stagione e ci aiuterà a sopportare meglio l’assenza di campioni del calibro di Di Maria, Rabiot, Paredes e (forse) Vlahovic che senza la possibilità di giocare la Champions League indirizzeranno altrove i propri servigi.

E’ vero che molti di loro (forse con la sola eccezione di Rabiot) non saranno rimpianti a lungo dai tifosi juventini ma di certo occorrerà reinventare la rosa del prossimo anno (puntando su talenti emergenti piuttosto che su stelle cadenti) e risparmiare, magari, anche qualcosa sugli ingaggi.

Questa stagione era segnata. Avessimo raggiunto l’Europa League o anche la Champions League, l’ultima parola l’avrebbe comunque detta il Sig. Ceferin, quindi inutile recriminare più di tanto. Se il Sig. Ceferin (per qualcosa che nulla ha a che vedere con il calcio) deciderà che la Juventus non merita di giocare le coppe europee lo farà a prescindere dalla posizione in classifica della squadra di Allegri e nulla si potrà fare.

E allora che finisca presto questa stagione, le sue penalizzazioni, l’eventuale esclusione dalle coppe, la diaspora dei campioni e si ricominci dalla Juve e dai suoi valori.

Forza Juve, sempre.