Estratto:
Come ha visto la squadra in questi giorni e che Juve vuole vedere a Bologna?
“Diciamo che veniamo da un periodo sicuramente negativo, perché abbiamo perso 5 delle ultime 6 partite. Quindi domani abbiamo la possibilità di invertire la rotta contro un Bologna che sta facendo delle ottime cose. Thiago Motta sta facendo veramente un bel lavoro”.
Avete avuto l’opportunità di confrontarvi all’interno del gruppo? E’ servito dirsi qualcosa per rimettere la testa sul finale di stagione?
“La cosa da fare in questi momenti è una: quella di stare zitti (come è già capitato nel momento di difficoltà quando ci son stati tolti i 15 punti… e capitato in altre stagioni) e lavorare e fare.
Ci sono 35 giorni importanti davanti a noi e non c’è altra scelta perché parlare serve a poco. Nel calcio quando non vinci sei dalla parte del torto e quando vinci sei dalla parte della ragione. Come si suol dire chi vince è un bravo ragazzo e chi perde… E quindi noi in questo momento dobbiamo solamente reagire al fatto che comunque abbiamo lasciato per strada un po’ di punti in campionato”.
In questi giorni abbiamo letto varie cose … Vogliamo tirare una riga: ciò che è vero e ciò che è falso?
“Il confronto con i giocatori non c’è stato. Mi han detto che dentro lo spogliatoio c’è stato ….Quando una squadra perde, soprattutto la Juventus, vengono tirate fuori delle illazioni, perché la gente ha molta fantasia e quindi vengono dette cose non vere.”
Come riesce lei, uomo di esperienza, a dire “questa volta non dobbiamo assolutamente sbagliare più… anche perché c’è rimasto poco?”
“Poco no, perché comunque abbiamo ancora un obiettivo in campionato quello da raggiungere dei primi 4 posti (se possibile il secondo posto perché migliorerebbe addirittura la classifica dell’anno scorso) …. Per noi quello che conta è il campo ….. Poi abbiamo la semifinale di Europa League. L’obiettivo della società e della stagione è arrivare a marzo/aprile sempre per lottare per qualcosa e anche quest’anno credo che ci siamo riusciti. Poi, se siamo bravi e fortunati, riusciremo a centrare gli obiettivi. E’ l’obiettivo principale, comunque, per ogni società, soprattutto nel campionato italiano, vista la situazione economica del calcio italiano. Non è che ora perché abbiamo 5 squadre in semifinale tra Champions ed Europa League, abbiamo risolto i problemi, i problemi ci sono. In questo momento sono insabbiati da questi risultati che hanno fatto. E questo è il calcio, poi ci sono altre dinamiche che sono altre cose. Per una società come il Milan, la Juve, l’Inter, le 6 squadre che sono in lotta …. (ora c’è il Napoli che ha vinto poi ce ne sono 6 di cui 3 rimangono fuori dalla Champions) ….sono 70-80 milioni di introiti che vengono meno. Io dico sempre che il primo obiettivo per ogni società è giocare la Champions l’anno dopo. Noi in questo momento siamo in lotta per giocare la Champions l’anno dopo e per cercare di vincere l’Europa League, andando in finale…facciamo un passo alla volta. Se siamo bravi e fortunati ci riusciamo, altrimenti comunque abbiamo fatto il possibile per vincere e per ottenere qualcosa. Questo è poco ma sicuro”.
L’allenatore è sempre quello nel mirino quando le cose vanno male.
Io soprattutto! Ma per me è un divertimento, veramente… Pensa un domani, quando magari non ci sarò più io … ne dovrete prendere un altro di mira… ma io mi diverto, anche perché mi stimolate ….
Ricordava le 5 sconfitte nelle ultime 6 partite … Oggettivamente 5 su 6 cominciano ad avere un significato strutturato…. Secondo lei le motivazioni più importanti che hanno portato questo tipo di risultati dove si devono a cercare: stanchezza fisica/mentale o qualche sua scelta non azzeccata?
“Magari ci sono delle scelte non azzeccate però spiegare è difficile…… In questo momento, è come è successo nel 2015 quando siamo partiti che abbiamo fatto 10-12 punti in 10 partite, poi piano piano abbiamo messo un pezzettino alla volta. Ora abbiamo sette partite di campionato e due d’Europa League, speriamo che siano tre Ora dobbiamo pensare a domani sapendo che è una partita difficile. Quello che oggi vediamo che è tutto nero magari domani comincia a essere un pochino più grigio e bisogna riportarlo ad un colore consono a quello che è la Juventus. Però da questi momenti bisogna uscirne tutti insieme senza vedere più nero di quello che è. Nonostante i disastri che abbiamo fatto comunque siamo ancora momentaneamente terzi in classifica”.
Alla luce di questo biennio alla Juventus. Merita di essere confermato a prescindere?
“Questo è un problema della società non è un problema mio. Io sono tornato alla Juventus sapendo le problematiche che c’erano alla Juventus. Che era difficile tornare subito a vincere. Poi l’anno scorso è stata fatta una stagione dove fino alla partita in casa con l’Inter addirittura si parlava di scudetto, poi la partita con l’inter l’abbiamo persa, abbiamo perso una finale di Coppa Italia, abbiamo perso una finale di Supercoppa al 120’…. Quest’anno son cresciuti tanti giovani…. Nella vita le cose a seconda di come uno le vuole vedere e come uno le vuole dire cambiano. Poi io non devo star qui a difendermi, perché non ho da difendermi di niente. Ho solo da lavorare come ho fatto sempre …
Vediamo come finiamo quest’anno, in questo momento qui abbiamo la possibilità ancora di fare bene e faremo il possibile. Se alla fine non ci riusciremo vuol dire che ci sarà stato qualcuno più bravo di noi.
Io non sono soddisfatto di niente! Io non sono stato neanche soddisfatto quando abbiamo perso la Champions …
Io ho molto rispetto dei tifosi e li ringrazio per quello che stanno facendo. Io posso solamente mettere dentro grande professionalità, grande onestà, e grande impegno nel rispetto della Juventus. Poi le difficoltà nella vita ci sono, e quindi faremo tutto il possibile per passarle.
In questo momento dobbiamo essere un gruppo granitico per uscire da questa cosa e ritornare a vincere una partita di calcio. Poi se a fine stagione il lavoro secondo la società non è stato soddisfacente la società prenderà delle decisioni, come è giusto che sia, perché l’allenatore è responsabile di tutto. Ma mi sembra una cosa normale, assolutamente. Fa parte della vita e del gioco. Sarei soddisfatto se vincessi il Campionato, se vincessi la Champions, se vincessi la Coppa Italia …, ma questo è impossibile…. Io credo che quello che bisogna fare è ritornare a vincere una partita, che è quella di domani. Il resto non conta niente”.
Come mai in un appuntamento decisivo come quello di San Siro la squadra ha avuto un approccio da squadra “addormentata”, come lei ha detto?
“Lo sappiamo tutti che abbiamo avuto un approccio sbagliato, un approccio dormiente ed abbiamo pagato prendendo goal. Siamo riusciti a fare una partita non semplice … bisognava esser più incisivi nella fase offensiva. Pensate che nella partita in cui abbiamo vinto abbiamo avuto poco possesso palla. L’altro giorno abbiamo avuto il 61% di possesso palla, quindi anche quei dati a cosa servono se poi non tiri una volta in porta? Le partite hanno una loro evoluzione, una loro storia. Noi quello che abbiamo sbagliato è l’approccio”.
Visti i ragionamenti di oggi, domani con quale atteggiamento? Cambiando che cosa?
“Domani è una partita molto difficile. Noi abbiamo 7 partite per fare un tot di punti per rimanere nelle prime 4. Io credo che a 73 punti sei dentro alla Champions, visto il calendario. E’ normale che domani bisogna cercare di vincere la prima e non è facile, e quindi bisogna avere una squadra più compatta, più aggressiva, più lucida in zona goal, fare la partita per l’importanza che ha. Rispettando il Bologna che sta facendo un’ottima stagione e soprattutto ha dei buoni giocatori. Le partite son tutte difficili, non ce n’è una facile”.

